Le consorelle hanno risposto inoltre a domande poste da alcuni nostri amici. In particolare, rispondendo a una richiesta di chiarimento, hanno ricordato che praticare la Compassione, la Parola, la Gentilezza amorevole, il Non Attaccamento (che non significa "distacco") non vuol dire alimentare un atteggiamento di remissività o debolezza o disinteresse verso il mondo. Al contrario, un buon praticante può anche dire dei “no”, dei “basta” e può scendere in campo quando ci sono situazioni di sofferenza: quella del praticante è la "forza della non forza". E chi è per natura timido non ha nulla da temere: egli imparerà a liberarsi dal giudizio altrui e dalla paura (vedi il Discorso del Buddha sul Miglior modo di vivere da soli), trasformando il suo carattere.
Facciamo tesoro di questi parole, condividendole anche con le amiche e con gli amici che non sono intervenuti all’incontro. E ringraziamo tutti coloro che hanno contribuito (dalla logistica alla traduzione) alla riuscita dell'evento.
Un loto a tutti!
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