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31/01/11

CERIMONIA DELLA ROSA. AMORE PER MADRE E PADRE

La “Cerimonia della rosa” è stata proposta da Thich Nhat Hanh ed entratta nella tradizione di Plum Village, dopo una sua visita in Giappone.

Anche in Giappone esiste la “festa della mamma” con la particolarità che, in omaggio alla propria madre, ciascuno si appunta sul petto un fiore rosso se la mamma è ancora in vita, bianco se non lo è più.

Thay ha esteso questa cerimonia ad entrambi i genitori e come fiori ha proposto le rose, senza recidere quelle vere: i praticanti sono infatti invitati a ricorrere a rose di carta

La Cerimonia della Rosa" sarà celebrata dal Sangha di Bergamo il 12 maggio prossimo. Si inizierà con una meditazione seduta, seguiranno i "Cinque Toccare la Terra", la meditazione del The con il canestro delle rose, e la condivisione finale.

Ci si arriverà attraverso un percorso di pratica che si snoderà attraverso i Cinque Toccare la Terra e due meditazioni guidate: una sulla propria mano (Meditazione del Palmo) nella quale riconoscere la mano dei propri genitori ed una meditazione sui propri genitori visti come bambini indifesi di 5 anni.

I due praticanti anagraficamente più giovani offriranno le rose ad ogni componente del Sangha. Ogni praticante si alzerà e si muoverà verso di loro; i due giovani chiederanno sotto voce di quali rose ha bisogno, le appunteranno a lui/lei come omaggio (molto diverso dall'appuntarsi le rose da sé), il praticante si girerà verso il Sangha, se vorrà si inchinerà.
Sarà un momento di grande rispetto e gratitudine compassionevole: verso i "servitori della rosa", verso il Sangha e verso i propri genitori.

07/01/11

PRATICA DEL RICOMINCIARE

Ricominciare
Con grande rispetto ci rivolgiamo a colui che ha vinto le afflizioni
e offriamo sincere parole di pentimento.
Abbiamo vissuto a lungo nella dimenticanza.
Non avendo avuto l’opportunità di incontrare il Dharma
le energie dell’abitudine ci hanno trascinato nella sofferenza.
Le nostre incapacità ci hanno fatto commettere molti errori.
A lungo siamo stati accecati dalle percezioni erronee.
Il giardino del nostro cuore è disseminato di attaccamento, odio e orgoglio.
In noi ci sono semi di uccisione, furto, condotta sessuale scorretta e menzogne.
Le nostre azioni e parole quotidiane arrecano danno.
Tutte queste azioni sbagliate sono ostacoli alla pace e alla gioia.
Ricominciamo.
[ campana ]
Sappiamo di essere stati sconsiderati,
di aver deviato dalla via della presenza mentale.
Abbiamo accumulato afflizioni e ignoranza
che tanto hanno causato avversione e dolore.
Pieni d’ansia come siamo
a volte siamo stanchi della vita.
Non comprendiamo gli altri, e questo
ci rende irascibili e rancorosi.
Prima cerchiamo di ragionare insieme, poi ci accusiamo a vicenda.
Giorno dopo giorno la sofferenza cresce, allargando la spaccatura fra di noi.
Ci sono giorni in cui non vogliamo parlarci,
non abbiamo voglia di guardarci in faccia
e creiamo formazioni interne che durano a lungo.
Ora ci rivolgiamo ai Tre Gioielli.
Riconosciamo sinceramente i nostri errori e chiniamo il capo.
[ campana ]
Sappiamo molto bene che nella nostra coscienza
sono piantati tutti i semi salutari:
semi di amore e comprensione, semi di pace e gioia.
Ma poiché non sappiamo come innaffiarli,
i buoni semi non germogliano, freschi e rigogliosi.
Continuiamo a lasciarci sommergere dal dolore
finché nella nostra vita non c’è più alcuna luce.
Quando rincorriamo una felicità lontana
la vita non diventa che l’ombra della realtà.
La nostra mente è occupata dal passato
o si preoccupa di questo e quello nel futuro.
Non riusciamo a lasciar andare la rabbia
e non diamo alcun valore ai doni preziosi della vita
che abbiamo già fra le mani,
calpestando così la vera felicità.
Mese dopo mese sprofondiamo nel dolore.
Così ora, alla presenza preziosa del Buddha,
profumata d’incenso di sandalo,
riconosciamo i nostri errori e ricominciamo.
[ campana ]

Con tutto il cuore prendiamo rifugio,
rivolgendoci ai buddha nelle dieci direzioni,
a tutti i bodhisattva, ai nobili discepoli e ai buddha da sé realizzati.
Con grande sincerità riconosciamo i nostri errori
e gli sbagli dei nostri giudizi errati.
Per favore, portate balsamo d’acqua pura
da versare sulle radici delle afflizioni.
Per favore, portate la zattera dei veri insegnamenti
che ci faccia attraversare l’oceano del dolore.
Facciamo voto di vivere una vita risvegliata,
di praticare il sorriso e il respiro consapevole
e di studiare gli insegnamenti che ci sono stati trasmessi fedelmente.
Con diligenza, vivremo in presenza mentale.
[ campana ]
Torniamo a vivere nel meraviglioso presente
per piantare buoni semi nel giardino del nostro cuore
e costruire solide basi di comprensione e amore.
Facciamo voto di addestrarci nella meditazione e nella concentrazione,
praticando l’osservazione e la comprensione profonde
per riuscire a vedere la natura di tutto ciò che è,
e liberarci così dai vincoli di nascita e morte.
Impareremo a parlare con amore, a essere affettuosi,
a prenderci cura degli altri, che sia mattino presto o tardo pomeriggio,
a portare le radici della gioia in molti luoghi,
aiutando le persone ad abbandonare il dolore;
impareremo a ricambiare con profonda gratitudine
la gentilezza di genitori, insegnanti e amici.
Con profonda fede accendiamo l’incenso del nostro cuore.
Chiediamo al Signore della Compassione di proteggerci
sul meraviglioso sentiero della pratica.
Facciamo voto di praticare con diligenza,
coltivando i frutti di questo sentiero.
[ due suoni di campana ]

23/11/10

RILASSAMENTO PROFONDO

Riposare è una condizione essenziale per guarire. Quando gli animali selvatici vengono feriti, trovano un posto dove starsene sdraiati tranquilli e restano in completo riposo. Non pensano a mangiare né ad altro: si limitano a riposare, ottenendo la guarigione di cui hanno bisogno. Quando noi esseri umani siamo sopraffatti dallo stress andiamo magari in farmacia a comprare medicine, ma non ci fermiamo, Non ci sappiamo aiutare.
Lo stress si accumula nel nostro corpo. Il nostro modo di mangiare, bere e vivere ci costa caro in termini di benessere. La pratica del rilassamento profondo è per il corpo un’opportunità di riposare, guarire, ristorarsi: lo rilassiamo, diamo attenzione via via a ognuna delle sue parti e indirizziamo affetto e cura a ogni sua cellula.
(…)

Thich Nhat Hanh, Camminando con il Buddha,pp.174-178, Oscar Mondatori, Milano, 2009 // BUDDHA MIND, BUDDHA BODY, Parallax Press, Berkeley, California, 2007)

LE CINQUE RIMEMBRANZE

(Queste cinque rimembranze aiutano a identificare e guardare in profondità i semi della paura. Possono essere recitate ogni giorno, lette a voce alta sotto forma di meditazione guidata oppure utilizzate individualmente come meditazione silenziosa.)

E’ nella mia natura invecchiare.
Non c’è modo di sfuggire alla vecchiaia.

(CAMPANA)

E’ nella mia natura ammalarmi.
Non c’è modo di sfuggire alla malattia.

(CAMPANA)

E’ nella mia natura morire.
Non c’è modo di sfuggire alla morte.

(CAMPANA)

Tutto ciò che mi è caro e tutti coloro che amo per natura sono soggetti al cambiamento.
Non c’è modo di sfuggire alla separazione da loro.

(CAMPANA)

Eredito le conseguenze delle azioni che compio con il corpo, la parola e la mente.
I miei atti sono la mia continuazione.

(DUE SUONI DI CAMPANA)


Thich Nhat Hanh e la comunità monastica di Plum Village, il canto del cuore, pratiche cerimonie discorsi, pag.53 Associazione Essere Pace, 2008

12/05/10

PARTECIPANDO ALLA MEDITAZIONE DEL THE

La meditazione del tè è un’opportunità per essere con il Sangha in un’atmosfera serena e informale.

La prima parte della cerimonia comprende il benvenuto agli ospiti, l’offerta dell’incenso, prosternarsi, versare il tè, servire il tè e i dolcetti e poi bere il tè. Tutto ciò è svolto nella presenza mentale di una cerimonia formale. Se sei il maestro del tè, un servitore del tè o un assistente, sìì sicuro/a prima della cerimonia di rammentare con gli altri cosa fare, così che sai esattamente cosa farai. Tutto dovrebbe svolgersi in modo rilassato, bello e in presenza mentale. Durante questa parte della cerimonia, mentre ognuno beve il tè e gusta il dolcetto in silenzio, seguiamo il respiro in presenza mentale, godendo il tè e la compagnia degli altri.

Poi il maestro del tè invita tutti a condividere una poesia, una storia o una canzone. Questi scambi prendono posto in un’ atmosfera rispettosa, affettuosa e di presenza mentale. Ciascuna condivisione dovrebbe ispirare la comprensione reciproca, la felicità e la pace. Quando è il tuo turno, parla brevemente, così che anche gli altri avranno la possibilità di condividere. Racconta storie che sono di beneficio per la comunità o condividi cose che nutrono i semi della presenza mentale in ognuno. Alla fine della meditazione del tè il maestro del tè offre poche parole di gratitudine.

Tradizionalmente, il più maggior numero di persone a una meditazione del tè è sedici. Ciò provvede un’atmosfera intima e la massima opportunità per tutti di condividere. In occasioni speciali, possono tenersi meditazioni del tè per un più esteso numero di persone. I servitori del tè dovrebbero sapere quante persone verranno così che si può avere un numero sufficiente di cuscini per sedersi, tazze e una quantità adeguata di tè. Una volta che la cerimonia è iniziata, tenta di evitare di alzarti. Se possibile, usa piccoli tovaglioli di stoffa o delle foglie per appoggiare i dolcetti. Ciò evita di usare tovaglioli di carta e quindi aiuta a proteggere l’ambiente.

Il maestro del tè, i servitori del tè e gli assistenti dovrebbero sostare alla porta con le mani unite a bocciolo di loto per salutare gli ospiti quando arrivano e per l’arrivederci quando lasciano la sala di meditazione.

Tradotto da Stepping into Freedom / AN INTRODUCTION TO BUDDHIST MONASTIC TRAINING